Il velo non copre tutto: il trucco racconta la tua vera luce
Il trucco da sposa non è solo una questione estetica. È un rito di passaggio, una forma di espressione personale e culturale, che nel tempo ha assunto significati profondi e spesso sorprendenti. Oggi parliamo di make-up, ma con uno sguardo che va oltre la palette di ombretti.

Fin dall'antichità, donne di diverse culture hanno utilizzato pigmenti e unguenti non solo per esaltare la bellezza, ma anche per scopi simbolici o protettivi. Nell’Antico Egitto, ad esempio, le spose si truccavano con polveri scure attorno agli occhi, non solo per bellezza, ma per proteggersi dagli spiriti maligni e dal sole. In India, l’uso del kajal e della sindoor (la polvere rossa sulla riga dei capelli) erano, e in parte lo sono ancora, elementi legati al matrimonio, alla prosperità e alla fertilità.

Tra riti, leggende e antichi gesti: il trucco nella tradizione siciliana
In Sicilia, anche il trucco della sposa ha sempre avuto una valenza che va oltre l’estetica. Un tempo, prima del matrimonio, la preparazione della sposa avveniva nel cuore della casa, circondata da donne della famiglia: mamme, zie e nonne si prendevano cura della futura moglie con gesti simbolici e consigli che sapevano di magia e saggezza antica.
Un’usanza curiosa: le donne usavano passare sul viso della sposa un fazzoletto imbevuto di acqua di rose o fiori d’arancio, per purificare e attirare buon auspicio. A volte si recitavano preghiere mentre si tracciava il contorno degli occhi con kajal scuro o carbone, simbolo di protezione contro il malocchio.
Un altro gesto diffuso nei paesi dell’entroterra era l’applicazione di un pizzico di rosso naturale sulle guance, spesso ottenuto da pigmenti di fiori o frutti, come melograno o succo di fichi rossi, per donare alla sposa un aspetto sano, timidamente arrossato, segno di verginità e buon augurio.

Nel Medioevo, il trucco era spesso considerato peccaminoso, quindi le spose puntavano a un look naturale (o almeno apparentemente tale). Nelle epoche successive, come durante il Rinascimento, si cercava la pelle diafana – tanto che le donne usavano ceruse tossiche a base di piombo. Nell’800, un leggero tocco di rossetto o fard poteva bastare, ma sempre con discrezione, per non sembrare “di facili costumi”.
Nel dopoguerra, con la diffusione del cinema e delle dive di Hollywood, anche le spose iniziarono a voler somigliare a star come Audrey Hepburn o Grace Kelly. Ecco che il make-up tornò protagonista nei matrimoni, ma sempre con eleganza.

Oggi il trucco da sposa è un mix perfetto tra personalizzazione, tecnica e tendenza. Il focus è sulla luce naturale, con incarnati glow, occhi delicatamente definiti e labbra morbide. Il make-up deve valorizzare i lineamenti senza mascherarli, reggere tutto il giorno tra lacrime, baci, abbracci e balli... e soprattutto raccontare la sposa. C’è chi osa con labbra rosse, chi punta tutto sugli occhi o chi sceglie un make-up ispirato al mood del matrimonio. L’importante è che il trucco rifletta chi sei.

Oggi nessun make-up artist serio ignora l’importanza della skincare pre-matrimoniale. La preparazione della pelle inizia settimane, se non mesi prima del grande giorno. Una pelle curata, idratata, luminosa è il miglior alleato di qualsiasi trucco. Routine personalizzate, trattamenti viso mirati, idratazione profonda e protezione solare sono solo alcune delle abitudini da adottare con anticipo. Perché sì, anche il make-up migliore ha bisogno di una base perfetta.
Sposa sì, ma con stile! Se vuoi che il tuo trucco duri più del brindisi e sopravviva a baci, abbracci e danze sfrenate… allora niente esperimenti last minute. Contattami e prepariamo insieme il tuo “effetto wow” che nemmeno lo scirocco potrà rovinare!